Raduno Madonna dei Caffi 2018 – ana asti

Raduno Madonna dei Caffi 2018

Il 24 giugno 2018 gli Alpini della Sezione di Asti si sono riuniti come consuetudine presso il Santuario Madonna delle Grazie e degli Alpini, meglio noto come Santuario dei Caffi, che dal lontano 1967 è divenuto un punto di riferimento per la nostra riunione annuale dell’ANA Asti che avviene di norma l’ultima domenica di giugno.

La giornata, finalmente degna di una estate a lungo agognata, ci ha regalato un piacevole clima ed ha accompagnato con gradevole alternanza di sole e nuvole  la tradizionale cerimonia degli Alpini.

Ma prima di addentrarci nella giornata alpina ripercorriamo, per memoria, ciò che rappresenta la storia del Santuario dei Caffi…… Costruito su una terrazza affacciata sulla langa astigiana, con un’apertura panoramica che arriva fino al Monferrato, il Santuario Madonna delle Grazie e degli Alpini dista un paio di chilometri dal paese di Cassinasco e si raggiunge attraverso una strada che sale tra i prati.

Il sacro edificio fu edificato alla fine del ‘700 nel luogo dove, secondo la tradizione, avvenne un’apparizione miracolosa della Vergine, che restituì la parola a una pastorella muta che stava conducendo nei pressi il suo gregge.

Il vescovo Dell’Orno, nella sua lettera del 14 maggio 1952 scritta in occasione del 50° anniversario di consacrazione del Santuario, così rievoca il miracolo che portò alla costruzione della chiesa. «Una giovane di circa 13 anni, muta fin dalla nascita, pascolava il suo piccolo gregge su quella collina; improvvisa­mente il suo sguardo è colpito da una luce e vede, nel mezzo di questa luce, una nobile matrona che le si rivela per la Vergine Maria e manifesta il suo volere che in quel luogo le venga edificata una cappella. Il popolo, meravigliato più per il fatto che la fanciulla muta da quel giorno ha preso a parlare speditamente, incomincia un devoto pellegrinaggio al luogo dell’apparizione… A ricordo del fatto si costruì un pilone con sopra una piccola statua della Madonna: poi una pia signora, in riconoscenza per una gra­zia ricevuta, fece edificare una modesta cappella…».

Fin qui la relazione del Vescovo, ma noi sappiamo che la fanciulla fortunata, i cui occhi videro il volto della Madre di Dio, apparteneva alla famiglia dei Borelli e abitava una rustica casa situata sul ver­sante di Bubbio. Il luogo dell’apparizio­ne è situato a breve distanza da un grup­po di case denominate Caffi, nome che trae origine dall’arabo kafir, cioè miscre­dente, a ricordo delle scorrerie saracene nella zona.

Il sacro edificio fu edificato alla fine del ‘700 nel luogo dove, secondo la tradizione, avvenne un’apparizione miracolosa della Vergine, che restituì la parola a una pastorella muta che stava conducendo nei pressi il suo gregge.  Inizialmente di dimensioni più ridotte, il santuario fu ingrandito agli inizi del ‘900 per far fronte al sempre maggior numero di devoti che vi si recavano in pellegrinaggio.

La costruzione del tem­pio venne iniziata agli albori del Novecento su disegno del celebre architetto bolognese Gualandi (autore delle parrocchiali di Fonta­nile e Sezzadio) e i lavori vennero affidati a una squadra di muratori di Fontanile.

Il nuovo tempio fu por­tato a termine e aperto al culto il 21 settembre 1902 con l’inter­vento del vescovo Disma Marchese, che lo benedisse solennemente e amministrò la cresima ai bambini delle parrocchie vicine.

A partire dal 1967, il luogo ha assunto un’importanza particolare per gli alpini dell’ANA di Asti che lo hanno eletto come punto di riferimento per il loro raduno annuale, nell’ultima domenica di giugno, non facendo mancare significativi contributi per i restauri. Ed è proprio in onore degli Alpini che il Santuario ha preso il nome di Madonna delle Grazie e degli Alpini.

Si completano gli ultimi preparativi.

I gagliardetti schierati, evviva il cuore degli Alpini, sta per ripetersi la magia della tradizione alpina.

Onore ai Caduti.

La cerimonia si svolge con regolarità, precisione, con un sincronismo sperimentato nel corso degli anni, si procede così all’alzabandiera, alla sfilata, agli onori ai caduti e si rientra sul piazzale per assistere alla celebrazione della Santa Messa.

Termina il protocollo ufficiale ed è il momento di pensare alle incombenze conviviali, giusta ricompensa dopo tanto impegno. Ora i visi sono più distesi, si cercano gli amici, si scherza, si ride e si prendono accordi per le prossime feste.

E ora il pranzo…un grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato all’allestimento, sappiamo quanta fatica sia costato.

Per concludere un appello alla fortuna, via alla lotteria ecco i premi…chi saranno i prescelti dalla dea bendata?

I canti degli Alpini stanno colorando l’aria di suoni, emozioni, pensieri, il cuore alpino ancora una volta trasmette sensazioni di amicizia, desideri di condivisione, voglia di stare insieme. L’essenza  del mondo alpino si racchiude e si esalta nei semplici gesti di una giornata come questa, tra il rigore degli atti ufficiali e la spensieratezza e la gioia di un brindisi in compagnia.

E lasciando i Caffi con l’animo sereno questa è la vista che rimane negli occhi.

Ancora mille volte grazie e Viva gli Alpini di Asti.
Raduno Madonna dei Caffi 2018
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